Monday, November 30, 2009

Reunification in Camerino

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Several years ago, mathematicians and physicists at Camerino University were members of the same Department, they sat side by side . This was an anomaly in the national landscape and, as I love anomalies, I was proud to take part in such an experience. Later on, for some technical reasons the anomaly was suppressed, the two subgroups split and took different paths. I opposed that separation in vain and with dismay.

The time goes by and nowadays Camerino is in the forefront of the national University policy: a few weeks ago Departments and Faculties have been abolished while Schools have been introduced. In the framework of the new organizational scheme, mathematicians and physicists merge once again in a common School, joined now also by chemists if I get it correctly. There are cycles in life and you have to be patient: sooner or later the wheel spins in the way you wish.

Needless to say I am very glad. Labels don't matter whereas the substance does matter and, I bet, Schools are even better than Departments. In fact, as a main result of this leading-edge policy, Carlo and Paolo are now schoolmates, Pierluigi and David are schoolmates. Above all, Luciano and I are schoolmates!

To celebrate the Reunification, I wish to give all my new schoolmates and readers a special gift which can be downloaded for free by clicking here. It is an End of the Year gift. It is free for you because you are my friend.

Dear friend, I urge you to save energy and get rid of methane in your household (as Ms Elina is doing), ride bike and eat well...go green, this will make you happier and richer!

I wish you a prosperous 2010.

Wednesday, November 25, 2009

Il Giorno del Ringraziamento e il Mais Marano

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Nel 1621, i colonizzatori del Nuovo Mondo ebbero finalmente un buon raccolto autunnale, soprattutto di mais, la cui coltura essi avevano appreso dagli Indiani nativi d'America. E così, un anno dopo essere arrivati a Plymouth a bordo della Mayflower, i religiosi Pilgrims britannici cominciavano a veder la fine delle loro traversie e sentirono il bisogno di ringraziare Dio per averli guidati nel lungo viaggio. Nacque così la decisione di celebrare un giorno del Ringraziamento che, nelle intenzioni dei Pilgrims e del loro Governatore, doveva essere momento di festa condiviso da tutti. Dopo 150 anni, durante la Rivoluzione Americana, fu il Congresso a suggerire il giorno nazionale del Thanksgiving che verrà poi adottato da vari Stati. Nel 1863, il Presidente Lincoln proclamò il Thanksgiving Day festività nazionale collocandolo nell'ultimo Giovedì di Novembre.

Secondo le ricostruzioni storiche, la festa del raccolto fu inizialmente celebrata con banchetti in cui predominava la carne e in particolare la cacciagione, mentre l'usanza di mangiare tacchino sembra sia subentrata molto più tardi. Essa ha poi prodotto nel tempo lo sviluppo di una industria del tacchino con effetti ambientali perversi.
Ora, nella società USA, è molto cresciuta la consapevolezza che gli stili di vita individuali, il modo in cui ci si alimenta, hanno un impatto diretto sull'ambiente oltre ad essere determinanti per il benessere delle persone.

Ecco un bell'articolo con dieci consigli per festeggiare il Giorno del Ringraziamento in modo intelligente:

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10 Tips for a Sustainable Thanksgiving
http://www.alternet.org/food/144134

Here's what you need to know, from tips on a meatless meal to options for a humanely raised turkey to having diversity on your actual dinner table.
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Visto che l'origine di questa festività è legata al mais, mi par giusto dare l' undicesimo consiglio: preparerò una bella polenta di Mais Marano, varietà selezionata nel Veneto tra il finire dell'Ottocento e i primi decenni del Novecento. La coltura fu poi quasi abbandonata in quanto le rese per ettaro sono inferiori a quelle degli ibridi su cui peraltro la ricerca continua. E' un mais dalle proprietà strepitose che ho ritrovato grazie al lavoro di un Azienda di Rapolano Terme (SI) i cui proprietari sono funamboli dell'agricoltura organica di alta qualità.

La polenta di Mais Marano richiede un pò di pazienza, va cotta lentamente in una terracotta su di una stufa a legna ad alta efficienza. Si bruceranno alcuni pezzi di legna, provenienti dalla manutenzione dei boschi vicini, per i quali il ciclo del carbonio va in pareggio. Sarebbe assurdo cucinare la polenta su di un fornello a gas Metano proveniente dalla Siberia e pagato al Sig. Putin. Sarebbe poi criminale cucinare la polenta su di una piastra elettrica, magari alimentata dall'energia di fissione dei nuclei di Uranio.

Mentre la polenta finisce di amalgamarsi, si potranno ammosciare un pochino (anche nella stessa terracotta della polenta) diverse foglie di borragine e malva che di questa stagione si presentano floride...si aggiungeranno poi un bel pò di peperoncino e timo, alcuni pomodorini di fine stagione, olio appena franto e, con un pò di pesce secco, la cena del Ringraziamento è pronta.

Saturday, November 21, 2009

I Cambiamenti Climatici secondo l' American Physical Society

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In una risoluzione del 18 Novembre 2007, l' American Physical Society (APS) dichiarava:

“Emissions of greenhouse gases from human activities are changing the atmosphere in ways that affect the Earth's climate. Greenhouse gases include carbon dioxide as well as methane, nitrous oxide and other gases. They are emitted from fossil fuel combustion and a range of industrial and agricultural processes.

The evidence is incontrovertible: Global warming is occurring. If no mitigating actions are taken, significant disruptions in the Earth’s physical and ecological systems, social systems, security and human health are likely to occur. We must reduce emissions of greenhouse gases beginning now.

Because the complexity of the climate makes accurate prediction difficult, the APS urges an enhanced effort to understand the effects of human activity on the Earth’s climate, and to provide the technological options for meeting the climate challenge in the near and longer terms. The APS also urges governments, universities, national laboratories and its membership to support policies and actions that will reduce the emission of greenhouse gases.”

— APS News; January 2008 (Volume 17, Number 1)


Qualche mese fa, alcuni membri dell' APS hanno presentato una petizione chiedendo al Consiglio APS di cambiare la risoluzione e di sostituirla con la seguente (che nega la gravità dei cambiamenti climatici, nega gli effetti antropici su di essi e addirittura valuta positivamente gli incrementi di CO_2 in atmosfera):

Greenhouse gas emissions, such as carbon dioxide, methane, and nitrous oxide, accompany human industrial and agricultural activity. While substantial concern has been expressed that emissions may cause significant climate change, measured or reconstructed temperature records indicate that 20th 21st century changes are neither exceptional nor persistent, and the historical and geological records show many periods warmer than today. In addition, there is an extensive scientific literature that examines beneficial effects of increased levels of carbon dioxide for both plants and animals.

Studies of a variety of natural processes, including ocean cycles and solar variability, indicate that they can account for variations in the Earth’s climate on the time scale of decades and centuries. Current climate models appear insufficiently reliable to properly account for natural and anthropogenic contributions to past climate change, much less project future climate.

The APS supports an objective scientific effort to understand the effects of all processes – natural and human --on the Earth’s climate and the biosphere’s response to climate change, and promotes technological options for meeting challenges of future climate changes, regardless of cause.


Il Presidente dell' APS ha successivamente nominato un Comitato di scienziati incaricandolo di esaminare la controversia. Dopo quattro mesi di lavoro, il Comitato ha suggerito che la petizione fosse respinta e che la risoluzione originale fosse mantenuta. L' 8 Novembre il Consiglio APS ha votato, recependo le indicazioni del Comitato. Esistenza e gravità dei cambiamenti climatici sono inequivocabili secondo l' APS.


Wednesday, November 18, 2009

Nucleare: l' Ingegnere di Pisa si Reincarna

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Nove mesi fa avevo interloquito con un ingegnere del Dipartimento di Ingegneria Meccanica, Nucleare e della Produzione dell' Università di Pisa. Lo avevo sentito dire a Radio3Scienza diverse cose scorrette in materia di energia da fonte nucleare e avevo così replicato. L'ingegnere, assiduo lettore di questo blog, si infuriò e mi chiese un contradditorio. Che naturalmente ottenne. Egli però si dimostrò incapace di rispondere ai punti specifici da me sollevati e di difendere tesi peraltro oggettivamente insostenibili. Fece flop e rimediò una clamorosa figuraccia che rimane lì scritta.

Il poveraccio prese dunque a bombardare le mie caselle di posta con lettere anche commoventi. Questo blog ricevette diversi messaggi anonimi. Egli era fuori di sè dalla rabbia e passò diverse nottate a cercare sul web siti in cui apparivano il mio nome e i miei testi. Alcuni di questi siti ricevettero commenti anonimi. Egli non poteva tollerare il fatto di essere stato colto in castagna proprio sui temi in cui dovrebbe essere esperto. Si sa che per l'accademico il prestigio conta più dei quattrini. Poi, col tempo, le cose si appianarono ma non del tutto.

Il tema dell' energia da fonte nucleare suscita da sempre passioni viscerali addirittura spropositate rispetto alla sua effettiva importanza.

Ora, dopo nove mesi, l' Ingegnere si è reincarnato prima in Simone e, subito dopo, in Luca. Ho dato gentilmente spazio e corda sia al primo che al secondo per poi verificare che l' Ingegnere è uno e trino. Spero solo che la sicurezza degli impianti nucleari (alla cui progettazione egli vorrebbe partecipare) sia maggiore della sicurezza delle procedure informatiche che utilizza per inviare i commenti: Simone e Luca son tutt'altro che criptici.

Al di là degli aspetti polemici, che pure dicono molto sulla sostanza e sull'affidabilità della persona, osservo che:

1) circa il 60% dei consumi di energia elettrica sono assorbiti dai settori residenziale e terziario, cioè case e uffici. Questo vale per l' Italia come per un qualsiasi Paese europeo, punto più punto meno. All'interno di quel 60% una buona parte dei consumi elettrici è costituita in realtà da consumi di energia termica: ho già dato diversi esempi e non mi ripeto.

2) Degradare energia elettrica a fini termici è una pazzia termodinamica che riempie di disgusto qualsiasi fisico. In natura, nessun sistema fisico o biofisico spreca energia. Detta in soldoni, scaldare l'acqua calda col boiler elettrico è un crimine ( a meno che uno/a non si produca l'elettricità a casa propria della quale allora egli/ella può fare quel che vuole...ma lo spreco nel passaggio da energia elettrica a energia termica rimane ).

3) Eliminando tutti i crimini si nota come l'energia elettrica che effettivamente serve nelle case e negli uffici è in realtà pochissima: serve per i computer, i televisori, i frigoriferi e poco altro...forni elettrici, boilers e stufe elettriche (che fanno il grosso dei consumi) vanno eliminate. Persino il rasoio elettrico che l' Ingegner Walter usa al mattino è superfluo: se usasse il pennello e si radesse a mano sarebbe più sensuale e si sentirebbe più fringuello. Facendo un conticino a spanne, stimo che l'eliminazione dei crimini elettrici più macroscopici in case e uffici (solo italiani) si tradurrebbe in un risparmio di energia primaria di almeno 150 TWh annui...150 miliardi di KiloWatt-ora. E' una quantità ben maggiore di tutta l'energia da fonte nucleare che, come si dice, viene importata dalla Francia. Essa quantità è anche molto maggiore dell'energia elettrica che si produrrebbe avviando la costruzione delle centrali nucleari secondo i piani annunciati dal governo italiano.

4) La quota di elettricità veramente necessaria ai settori residenziale, terziario e industriale (e per un pochino a trasporti e agricoltura) può essere ora coperta dalle centrali a gas in funzione e, al contempo, va preparata la transizione ad economie basate su fonti rinnovabili. Non c'è alternativa a questa strategia, piaccia o non piaccia.

5) Semplici politiche di risparmio energetico uccidono dunque ogni prospettiva sensata di ricorso alla fonte nucleare per produrre energia elettrica. Ci sono però tre differenze fondamentali tra le politiche di risparmio e le politiche pro-nucleare:

a)
il risparmio energetico frutta da subito o quasi mentre la centrale nucleare frutta tra circa 10 anni.
b) il risparmio energetico richiede investimenti piccoli, diffusi ed ambientalmente virtuosi; la centrale nucleare richiede investimenti ingenti e centralizzati, induce tensioni sociali ed ha un altissimo impatto ambientale.
c) il risparmio energetico richiede manutenzione ordinaria, piccoli progetti ma non dà gloria ad un leader o ad un governo perchè si fa in silenzio. La centrale nucleare è un mega-progetto che ha, per un leader e per un governo, un alto valore simbolico. Inoltre apre grandi cantieri. Ecco perchè alcuni governi sono disposti a mettere molti quattrini nella direzione della follia termodinamica.

Trovo incredibile che persone presunte di scienza, l' Ingegnere di Pisa e le sue reincarnazioni non comprendano concetti tanto elementari. O, per faziosità, non vogliano comprendere. Comunque sia, in Santa Croce, Galileo si rivolta nella tomba.

In conclusione, vorrei ricordare all' Ingegnere che, secondo l' Hinduismo, la vita terrena ha un aspetto ciclico noto come Samsara. La qualità delle rinascite dipende dal Karma avuto nella vita precedente. Solo colui che vive in modo virtuoso avrà maggior probabilità di elevarsi a miglior condizione, sfuggire al ciclo delle reincarnazioni ed eventualmente raggiungere il Moksha, la liberazione. Chissà se un giorno l' Ingegnere, fringuello e libero, mi ringrazierà per averlo ripetutamente stroncato con affetto. O forse sarà Luca a farlo.

Monday, November 16, 2009

Singapore affossa Copenhagen

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In quest'ultimo fine settimana, le delegazioni dei Paesi membri dell' APEC ( Asia-Pacific Economic Cooperation ) hanno deciso a Singapore che a Copenhagen andranno a fare del turismo senza prendere alcun impegno vincolante in materia di riduzione delle emissioni di gas serra. Come volevasi dimostrare.

Sono stato facile profeta visto che: 1) le economie di Cina e USA sono alimentate dal carbone, 2) entrambi i Paesi ergono la Crescita ad imperativo categorico.

A nulla è servito il volo a Singapore del Primo Ministro Danese che cercava di salvare la faccia e dare un senso alla Conferenza che ospiterà. Il vertice dell'APEC ha anche sottolineato come l'Europa conti circa quanto il due di picche. I grandi giochi si fanno da tempo sul Pacifico.

Ovviamente la grande pagliacciata delle Conferenze sul Clima continuerà e, tra tre settimane, qualche decina di migliaia di politici e delegati andranno a Copenhagen bruciando fiumi di combustibili fossili clima-alteranti, si racconteranno (e ci racconteranno) delle balle, stileranno dei documenti stando dentro a stanze riscaldate con combustibili fossili. Alcuni di questi delegati ne approfitteranno per fare le corne a mogli e mariti rimasti a casa. Come già successe a Bali e altrove. Chissà se un giorno le associazioni ambientaliste, perlomeno le più sagge, si sveglieranno e smetteranno di riporre fiducia e speranze in queste Conferenze-cretinate.
E' un fatto che, qualora lo volessero davvero, le delegazioni e i capi dei governi che contano potrebbero prendere decisioni vincolanti in materia di emissioni stando ciascuno a casa propria.

Naturalmente rimarranno sempre a farci sorridere alcune indefesse credulone italiche che, vedendo svanire le chances per un colpo di reni di Obama, si affidano ora al colpo d'ala dell'Europa. L'importante è che ci credano...non è poi un caso che in posticini come Fatima o Medjugorje, l'italiano sia l'idioma più diffuso.

Thursday, November 12, 2009

China : Growth and Environment

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Migrant workers shoot a video showing the costs of the Shenzhen monstrous economic growth which slowed down to only 11% last year compared to 27% (per year) in the previous twentyfive years!
In 1979, when Deng Xiaoping declared the area a Special Economic Zone, it was a fishing village with 25000 people village. Now Shenzhen officially hosts about 14 million people, more than 4200 per square km: a nightmare.



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Some considerations on the interplay between uncontrolled growth and environmental destruction: is such a kind of growth really worth ?

Wednesday, November 11, 2009

Il Carbone, la Green Economy e il Buon Senso

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Alcune considerazioni a complemento del post del 6 Novembre. Gli USA hanno 1493 centrali a carbone in attività con una capacità di generazione di 336 GW (1GW = 1 miliardo di Watt). Questi impianti producono circa il 70% dell'elettricità generata da combustibili fossili e circa il 50% di tutta l'energia elettrica nazionale. E' evidente dunque che gli USA non rinunceranno allegramente all'uso del carbone per quanto vi sia stata negli ultimi anni una crescente opposizione dell'opinione pubblica alla costruzione di nuove centrali. Quelle esistenti bruciano circa un miliardo di tonnellate (ton) di carbone all'anno e producono circa 2 Gton di diossido di carbonio (CO_2). Ciò equivale a circa 1/3 di tutto il CO_2 prodotto dagli USA o, se si preferisce, a poco meno di 1/12 di tutto il CO_2 prodotto nel mondo.

Per inciso, la produzione mondiale di carbone è 1/3 della produzione mondiale di energia da fonti fossili e alla Cina spetta la parte del leone sia per la produzione che per il consumo. Dunque l'affare carbone non riguarda evidentemente solo gli USA.

Comunque, di fronte a queste cifre, l'atteggiamento dell'Amministrazione USA si riassume così: non possiamo fare a meno del carbone ma dobbiamo cercare di limitare i danni. Non so quanto questo concetto sia in sintonia con i proclami sul nuovo corso della Green Economy ma è un fatto che la strategia USA è chiara ed è stata, anche di recente, esplicitamente dichiarata dal Ministro per l'Energia, Dr. Steven Chu.
Limitare i danni, relativamente al carbone, significa essenzialmente due cose: 1) migliorare l'efficienza delle centrali, 2) catturare e sequestrare il diossido di carbonio emesso in combustione. Su questo secondo punto c'è molta enfasi a livello internazionale e diversi progetti sono in via di realizzazione uno dei quali appunto nello Utah. In molti di essi partecipano compagnie Statunitensi e non c'è dubbio che la ricerca nel settore continuerà e verrà finanziata.

Il punto chiave nei progetti di Carbon Capture and Storage (CSS) è che, per funzionare, essi richiedono un'alta quantità di energia di input. Limitiamoci ai progetti che prevedono il sequestro del CO_2 in fase di post-combustione (i più diffusi). Bene, esistono due strategie alternative per valutarne la convenienza energetica: 1) si fissa la produzione di energia di un dato impianto (output) e ci si chiede quanto carbone in più bisognerà bruciare per fare funzionare il sistema di CSS; 2) si fissa la quantità di carbone che si brucia (input) e ci si chiede quanta energia utile in meno si otterrà a causa del sistema di CSS. In entrambi i casi la penalizzazione energetica oscilla dall 11 al 40% con valori probabili attorno al 30%.

Insomma, a tutt'oggi, il gioco non vale la candela. Il fatto è che che quando un numero sufficientemente alto di persone e aziende comincia a lavorare in un settore, esso settore diventa in sè rilevante al fine di far girare l'economia anche se si tratta di un palese assurdo termodinamico. Considerazioni assolutamente analoghe valgono per i reattori nucleari per la produzione di energia elettrica. Chiunque non sia stupido capisce che si tratta di assurdi termodinamici ma alcuni progetti vengono realizzati in alcuni Paesi per soddisfare le esigenze di chi lavora e si è specializzato solo in quel settore. Quando taluni gruppi di pressione riescono ad avere governi amici ecco che scattano i finanziamenti, alcune centrali si progettano e qualcuna si farà. Queste assurdità contribuiscono pur sempre al PIL anche se cozzano contro i più elementari principi della razionalità energetica.

Se si volessero davvero trovare soluzioni sensate sia per la questione energetica che per la questione ambientale si dovrebbero imporre da subito drastiche politiche per la eliminazione di tutti gli sprechi. Ma queste presuppongono una radicale trasformazione degli stili di vita e una riduzione dei consumi dunque dubito che, negli USA e altrove, esse potranno diventare rapidamente una pratica diffusa.

Monday, November 9, 2009

Berlino, venti anni dopo

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Mentre a Berlino si celebrano gli eventi di venti anni fa, la Germania riflette sui risultati raggiunti dalla riunificazione ad oggi. La Taz pubblica un bell'articolo dal taglio critico sulle questioni sociali aperte nella Germania Orientale e sulle disuguaglianze tuttora esistenti tra Est e Ovest. Permangono anche grosse differenze nel costo della vita tra le diverse regioni: importanti economisti cominciano così a proporre che anche le indennità di disoccupazione e gli aiuti sociali vengano modulati localmente.


Alcuni video interessanti sui fatti che hanno cambiato l'Europa

Il seguente link video ti è stato inviato da: marco zoli


Video-Spezial zum Mauerfall: Der Untergang der DDR - SPIEGEL ONLINE - Nachrichte
marco zoli dice:

una breve ricostruzione degli eventi che portarono alla costruzione del muro di Berlino nel 1961




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Friday, November 6, 2009

Le Illusioni Ambientaliste

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Ci volle il primo rapporto dell' Intergovernmental Panel on Climate Change (e l'intensificarsi negli anni '80 dei periodi di grande siccità negli Stati del Midwest USA) per spingere le Nazioni Unite ad organizzare nel 1992 il primo grande Earth Summit di Rio de Janeiro nel quale la questione dei cambiamenti climatici veniva posta come questione centrale per l'umanità e riconosciuta tale, almeno formalmente, da un gran numero di Stati. Non si contano le conferenze che ne sono seguite fino ad oggi, tutte dispendiose, organizzate in posti anche molto belli, sempre più partecipate e sempre meno efficaci. Tant'è che le emissioni di CO_2 e gas serra continuano a crescere.

Chissà se vedremo il giorno in cui le associazioni ambientaliste, almeno le più serie, finiranno di illudersi e di riporre speranze su questo grande circo di incontri che preparano ad altri incontri. Il fatto è che la maggior parte dei delegati partecipanti al circo è costituita da politici i quali, nei rispettivi Paesi, 1) stanno economicamente benone, 2) non sono molto interessati agli effetti reali delle questioni ambientali, 3) sono molto interessati a mantenere i loro ruoli. Dunque devono recepire le istanze delle masse dei loro Paesi. Le quali masse sono principalmente afflitte, nei Paesi che contano, dai temi del lavoro, della crisi economica e della sicurezza di fronte alla piccola criminalità. Temi importanti, soprattutto i primi due. L'individuo-massa è però fondamentalmente ignorante, dunque non riesce a vedere oltre la punta del proprio naso e a collocare la crisi economica-finanziaria nel contesto della più generale crisi ambientale. Non ce la fa ed è difficile proporgli uno sforzo concettuale così impegnativo. E' ovvio che il politicante, per mantenere la sua posizione di rendita, ha bisogno di interpretare i bisogni delle masse poichè nelle democrazie ogni testa conta e vota per uno. Se il politico aspirasse al voto delle sole persone pensanti e di valore oggi, ad esempio in Italia, egli/ella prenderebbe non oltre l' 1% dei voti. E dovrebbe cambiare mestiere...che non conviene perchè a fare il politico di un certo livello si guadagna non male. Questo spiega come mai la questione ambientale non possa essere centrale per la sfera della politica. Con buona pace di tanti seri e appassionati amici ambientalisti che pure si impegnano con credo e zelo. E magari s'illudevano che i prossimi incontri di Copenhagen sarebbero stati fruttuosi.

Intanto il Presidente USA comincia ad avere diverse gatte da pelare ma c'è ancora chi spera in un suo salvifico colpo di reni. Sono articoletti buffi e contenenti diversi errori oltre che esemplificativi di un certo livello di sprovveduto fideismo ambientalista assai diffuso in Italia. Peraltro anche i miei amici pastori avevano saputo che Obama è per i pannelli solari ! Avevo dato più volte notizia degli importanti interventi della nuova amministrazione USA a sostegno delle energie rinnovabili. Infilandoci però dei prudenziali punti di domanda. Nel prossimo post daremo qualche numero precisino che permette di capire qual' era ed è il core business della politica energetica USA.

Sunday, October 25, 2009

Copenhagen versus Tilonia (Rajasthan)

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While the pathway towards the Copenhagen summit seems well defined, a growing number of diplomatic moves and announcements suggest that a decent compromise among the big players is the best we can expect. In fact, some OECD nations (Norway, Germany and United Kingdom for different reasons) have slightly curbed their greenhouse gases emissions with respect to 1990 but these are still crumbs. And the overall trend reports a steady increase in the carbon dioxide concentration in the atmosphere.

But I feel you want now some positive news...it can't be everything negative!

Right, then I want to draw your attention on the Barefoot College at Tilonia in Rajasthan. Indeed a great experience which has been selected as finalist at World Challenge 2009. I'd say a button-up project which started 37 years ago and later on spread throughout many other rural villages in India, Africa and Bolivia.

Hereafter three very interesting videos. The first gives you an overview of project and motivations behind it. The second reports on the sun powered water de-salination plant at Tilonia. The third one tells you about the international dimension of the Barefoot College people.

A true master project...Enjoy !





Friday, October 23, 2009

Climate Change Impacts...Take Action

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The British Government and the Met Office publish an interactive map showing effects of global average temperature enhancements above pre-industrial recorded levels. The map summarizes well known scenarios predicted by leading climate scientists at Hadley Centre .

Climate change impacts are pointed out for nine specific issues listed in the lower side: forest fires, crops....plus "health".

Selecting any of them and clicking on the corresponding + signs (inside the same colour circles) you also get links to infos and some scientific literature in the area.

Here you have so much to study till the Copenhagen summit and beyond.

Have fun playing with the map and enjoy your future !

Thursday, October 22, 2009

Verso il Summit di Copenhagen

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Ci stiamo avvicinando al famoso summit delle Nazioni Unite che si terrà a Copenhagen tra un mese e mezzo. Vi parteciperanno circa 15.000 delegati in rappresentanza di 200 nazioni. Un grande circo di attori i quali dovrebbero trovare un qualche accordo e stendere un piano credibile per far fronte alla più grande calamità del nostro tempo, il cambiamento climatico. Almeno per quella parte di cui sono responsabili gli umani secondo i documentati quattro rapporti dell' Intergovernmental Panel on Climate Change. Gli incontri di Copenhagen dovrebbero continuare la strada apertasi con il Protocollo di Kyoto che è in via di scadenza e che ha dato finora pochissimi risultati. Anche perchè è nato male ed è basato su strategie, essenzialmente il commercio delle emissioni inquinanti, molto discutibili. Il fatto è che dal 1997 ad oggi le emissioni di gas serra sono comunque cresciute e solo la crisi economica ha prodotto nell'ultimo anno qualche tangibile beneficio, almeno da questo punto di vista.

A Copenhagen i politici dei Paesi che contano una qualche forma di compromesso dovranno trovarla per non perdere la faccia ma le posizioni di partenza sono molto distanti. Da una parte ci sono le grandi economie dei Paesi emergenti i quali non vogliono rinunciare a tassi di crescita del PIL del 6-8% che consentono di portare fasce crescenti di popolazione su standard di vita occidentali. Dall'altra parte ci sono i Paesi già ricchi i quali non vogliono rinunciare agli standard raggiunti e ai livelli di consumo abituali nonostante sia evidente che essi siano oramai insostenibili.

Molti dirigenti dei Paesi emergenti sanno bene che essi non potranno percorrere esattamente lo stesso cammino dei Paesi già emersi. Costoro argomentano però a ragione che le loro quote di emissioni pro-capite sono un decimo (o un ventesimo) di quelle dei Paesi occidentali (e dei membri dell'OECD) . Ad esempio, le emissioni annue di CO_2 indiane sono circa 1.3 miliardi di tonnellate (poco più di 1 ton a testa) mentre quelle britanniche sono circa 585 milioni di tonnellate (circa 10 ton a testa) e quelle australiane sono circa 417 milioni di tonnellate (oltre 20 ton a testa). Tornerò però sul caso australiano perchè la cruda cifra non racconta tutta la storia !

Comunque sia, la novità del summit di Copenhagen sta nel fatto che gli USA si presenteranno da protagonisti con il nuovo Presidente che non può permettersi di far passi falsi sulla "questione clima" dopo che il suo piano di Riforma Sanitaria sta trovando più di un ostacolo. Il fatto paradossale è che pur di trovare consensi tra i Repubblicani, il neo Premio Nobel sta dimostrando una crescente disponibilità in materia di energia nucleare. Le sue recentissime affermazioni in supporto alla tecnologia nucleare "che non produce emissioni di gas serra" sono chiarissime anche se probabilmente deluderanno parecchi sostenitori della Green Economy che in Italia e altrove si erano lanciati ad osannare il nuovo eroe dell'ambientalismo all'indomani della sua elezione. Senza capire bene cosa fosse e sia questa Economia Verde. E' possibile però che molti di questi ingenui fessacchiotti non seguano le vere strategie di politica energetica USA anche perchè non sanno leggere. Meglio allora non ricordare loro che già cinque mesi fa il neo-Presidente approvò un piano per la fornitura di tecnologia nucleare agli Emirati Arabi Uniti. Ed è meglio dunque non dir loro che il Presidente USA sta dimostrando anche una notevole apertura per nuove esplorazioni di giacimenti di gas e petrolio (negli USA) : forse ci rimarrebbero male.

E' un fatto che la nuova amministrazione USA ha dato impulso alle tecnologie rinnovabili ma il grosso della produzione energetica viene e continuerà a venire dai combustibili fossili ai quali gli USA non rinunciano di certo. Anzi. Insomma se è vero che la politica si fa con i compromessi, è altrettanto vero che la strada verso Copenhagen è tutta in salita. E a me sembra difficile che da quel summit possano uscire politiche ambientali rigorose ed efficaci. Se poi mi sbaglio è meglio.

Wednesday, October 14, 2009

Radioactive Waste, The Nuclear Nightmare

Il seguente link video ti è stato inviato da: marco zoli


Déchets, le cauchemar du nucléaire : la bande-annonce - ARTE
marco zoli dice: Trailer del documentario di Laure Noualhat e Eric Guéret.










Production: Bonne Pioche /ARTE France

Summary:

As the world wakes up to the dangers of global warming, industrialists and some politicians are presenting nuclear power as the energy of the future – squeaky-clean, fully under control and perfectly safe for human health and the environment. Sometimes it is even described as sustainable.

But is nuclear power really as clean as they make out?

Proposals to relaunch nuclear power, after most European countries had opted to abandon it, have rekindled the debate between its supporters and opponents. At the heart of the matter is everyone's fear of radioactive waste.

Waste is the nuclear industry's Achilles heel – and its worst nightmare. Populations are afraid of it and scientists still have not found a satisfactory way of dealing with it. Meanwhile, the heads of the industry try to reassure us and politicians avoid the issue.

What exactly do we know about nuclear waste? How can citizens get a clear picture of a subject which has always been shrouded in secrecy?

Our aim is to provide a worldwide overview of the subject of nuclear waste. Filming takes place in France, Germany, Russia and the USA.

The investigation is conducted with the help of independent scientists who travel with us to visit a number of nuclear facilities in different parts of the world. Via field measurements, analyses and encounters with other scientists from all sides of the debate, engineers, workers in the nuclear industry and opponents of nuclear power, the film attempts to answer the questions on everyone's minds:
- Is nuclear waste dangerous?
- What has been done with it, since nuclear power first began to be used?
- Is there a solution?

Our investigation also brings us into contact with members of governments, advisors and heads of the nuclear industry. We also hear from the anti-nuclear camp, defectors from the industry and environmental organizations. The aim is to deconstruct supposedly 'scientific' decisions on how to deal with nuclear waste. The following questions, which have never been satisfactorily answered, serve as a thread:
- Do populations know the dangers of nuclear waste?
- Is nuclear power compatible with democracy?
- Who is really in charge of nuclear power?
- What do politicians and industrialists really stand to lose?
- Might nuclear waste signal the end of nuclear power?

In our quest for the truth about nuclear waste, we shine a searchlight into the darkest corner of the taboo subject of nuclear power, endeavouring to provide everyone with the keys they need to understand the choices involved and their grave implications for the future of mankind.


http://english.ntdtv.com/ntdtv_en/ns_europe/2009-10-14/804030055244.html

http://videos.sortirdunucleaire.org/spip.php?article213

http://www.dw-world.de/dw/article/0,,4786672,00.html

Saturday, October 10, 2009

La Frontiera Turco-Armena

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Oggi i Ministri degli Esteri di Armenia e Turchia firmano a Zurigo un accordo per la riapertura delle loro frontiere chiuse dal 1993.

All'inizio degli anni '90, in seguito al crollo dell' Unione Sovietica, Armenia e Azerbaijan tornarono a scontrarsi per il possesso della regione del Nagorny-Karabakh abitata da una maggioranza armena ma appartenente alla Repubblica Socialista Sovietica Azera dal 1923. Dall'inizio del 1992 la regione divenne di fatto un'enclave armena in territorio azero, per quanto non riconosciuta internazionalmente. La Turchia, in appoggio dell' Azerbaijan, chiuse ogni rapporto con l'Armenia.

Il Protocollo che viene firmato oggi e che dovrà essere poi ratificato dai Parlamenti delle due Repubbliche è il frutto di cinque anni di trattative condotte anche sotto la pressione di USA, Russia e Unione Europea. Nè la Turchia nè l'Armenia possono agire senza tenere conto degli interessi delle potenze che contano.

L'Unione Europea chiede agli Stati membri (e a quelli che vogliono diventare membri) di non avere conflitti e vuole stabilità nella regione del Caucaso. Questa è un ponte fondamentale per le forniture di idrocarburi dalla zona del Mar Caspio e una direttrice armeno-turca pacificata sarebbe comunque conveniente ad entrambi in Paesi in quanto faciliterebbe gli investimenti esteri.

La Russia ha forti interessi commerciali in Armenia ne controlla la rete elettrica (inclusa la centrale nucleare a Medzamor) e la rete ferroviaria. Come la guerra contro la Georgia ha dimostrato un anno fa, la Russia è decisiva nel Caucaso. Ora però la Georgia vieta le sue rotte aeree alla Russia e questo crea grave disagio per i collegamenti aerei, militari e civili, con l' Armenia. Anche i trasporti via terra sono divenuti difficili e così, paradossalmente, la guerra tra Russia e Georgia ha finito per facilitare la riapertura delle frontiere tra Turchia e Armenia: il traffico russo-armeno potrà transitare lungo le strade turche. Ed un miglioramento dei rapporti turco-russi potrebbe portare a: 1) il riconoscimento dell'indipendenza dell' Abkhazia da parte turca, 2) il riconoscimento di Cipro Nord come territorio turco da parte russa.

Sembrerebbe meno chiaro il ruolo diretto esercitato dagli USA nella distensione turco-armena ma in realtà tale ruolo c'è. L'interesse principale degli USA nella regione è legato alla costruzione del gasdotto Nabucco progettato per trasportare gas azero e turkmeno dalla regione del Caspio all'Europa via Turchia. Il progetto però non prevedeva il transito in Armenia peraltro storicamente legata alla Russia e doveva essere alternativo al gasdotto South Stream voluto da GazProm. Ora però gli USA sembrano orientati ad una politica di cooperazione anche energetica con la Russia e dunque vedrebbero volentieri un Caucaso pacificato. Tra l'altro le riserve di petrolio e gas dell'
Azerbaijan erano state sovrastimate e il solo gas azero non giustifica da solo la costruzione del Nabucco che diventerebbe però determinante per il trasporto del gas iracheno. Anche l'Armenia potrebbe partecipare al progetto Nabucco se risolverà la questione del Nagorny-Karabakh con l' Azerbaijan che comunque, anche se ha meno linfa del previsto, rimane un buon partner per gli USA e per Israele oltre che alleato storico della Turchia. Se l'Armenia fa pace con la Turchia potrebbe rilassarsi anche con l' Azerbaijan traendone un doppio vantaggio e rendendo la vita più facile anche agli interessi degli USA.

Dunque l'apertura delle frontiere tra Turchia e Armenia è una mossa conveniente a tutti i grandi protagonisti della partita a scacchi che ha luogo nella regione del Caucaso.

Rimane però per entrambi i Paesi la gigantesca questione del discusso genocidio armeno che viene ricordata solo indirettamente nel Protocollo ma che peserà come un macigno anche nel tempo a venire. E il Presidente Armeno sta già fronteggiando una forte opposizione sia in Armenia che tra le potenti comunità della diaspora Armena.




Friday, October 9, 2009

24 Ottobre e Vicino Oriente

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Tra le tante parti del mondo in cui le questioni ambientali si intrecciano a quelle politiche, una è particolarmente ricca di storia, significati e simboli: il Vicino Oriente. E' lì, nella Mezzaluna Fertile in cui è nata l'agricoltura circa 10.000 anni fa, che popoli simili per lingue e per usanze alimentari si contendono risorse idriche sempre più scarse e preziose.

Mentre gli effetti della ridotta piovosità si fanno sentire soprattutto in Giordania, il Mar Morto è sempre più depresso a causa del fatto che le acque del fiume Jordan vengono in gran parte deviate prima di raggiungerlo. E così sarà proprio vicino al Mar Morto che si terrà il 24 Ottobre un evento organizzato da Friends of the Earth Middle East, associazione che da anni promuove la cooperazione tra i popoli confinanti a partire dai temi ambientali.

Il 24 Ottobre è la giornata internazionale dedicata ai cambiamenti climatici. Le associazioni che promuovono queste iniziative hanno scelto come logo il numero 350 che rappresenta le parti per milione (ppm) di CO_2 in atmosfera che, si ritiene, non dovrebbero essere superate. Al di sopra di quella soglia il riscaldamento globale avrebbe un importante contributo di origine umana. Oggi siamo già sopra la soglia delle 350 ppm.

Venti anni fa, da Leipzig a Berlin

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Venti anni fa le manifestazioni di Leipzig segnarono la fine del regime nella Germania Orientale e anticiparono di un mese la caduta del muro di Berlino.

Una testimonianza di un giornalista della BBC e un breve filmato

Sui Costi Economici di Calamità più o meno Naturali

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Giusto 3 anni fa, l'economista e Consigliere del Governo Britannico Sir Nicholas Stern stilava un rapporto sui costi economici dei cambiamenti climatici divenuto poi noto nel mondo come Stern Review.

Il Rapporto parte dal dato generalmente accettato che, quand'anche le emissioni di gas-serra si mantenessero sui livelli attuali, attorno al 2050 la concentrazione in atmosfera di CO_2 equivalente raggiungerebbe il valore di 550 ppm (parti per milione). Cioè circa il doppio della concentrazione esistente prima della Rivoluzione Industriale. Attualmente siamo a circa 430 ppm di CO_2 (e) e circa 386 ppm di solo CO_2 che, tra i gas serra, fa la parte del leone.

Considerando vari, possibili scenari relativi ai cambiamenti climatici indotti dagli incrementi di CO_2(e), il rapporto Stern valuta l'impatto e il costo economico dovuto a fenomeni climatici estremi, dalle siccità alle inondazioni, dall' innalzamento del livello dei mari all' acidificazione degli oceani. In realtà il Rapporto Stern è un lavoro di rassegna dunque recensisce una vasta letteratura in materia sottolinenando l'urgenza del tema all'opinione pubblica e ai tanti Governi che fanno finta di non vedere. La conclusione è che investire in misure preventive anche solo l'1% del PIL annuo fino al 2050, per stabilizzare le emissioni di gas serra, conviene comunque in termini economici.

Neanche due mesi fa scrivevo a proposito dei danni alla produzione agricola dovuta al ritardo delle piogge monsoniche in India.

Qualche giorno fa è arrivata un' inondazione eccezionale che ha devastato gli Stati Indiani dell' Andra Pradesh e del Karnataka facendo centinaia di morti e spazzando via centinaia di villaggi. Lunedì 5 Ottobre i senza casa venivano stimati in circa 5 milioni. Come sempre in India la scala dei fenomeni è gigantesca. Tra i distretti più colpiti c'è quello di Mahabubnagar, situato in una fertile zona dell' Andra Pradesh. Qui si trova anche il villaggio di Rajoli famoso per la produzione di tessuti e di sete pregiate.

Sia Andra Pradesh che Karnataka hanno perso una buona parte della produzione agricola, dalla canna da zucchero al riso, dalle cipolle ai melograni.

Ora il Centro per le Calamità Naturali stanzia oltre 2 miliardi di Rupie, 32 milioni di Euro, come primo aiuto alle popolazioni colpite. Anche queste somme andrebbero conteggiate negli aggiornamenti del Rapporto Stern mentre tanti danni probabilmente non verranno mai quantificati con precisione. Chissà se e quando i telai di Rajoli torneranno a produrre i sari di seta.

Thursday, October 1, 2009

La Centrale Eolica del Texas

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E' stato completato il più grande parco eolico del mondo. Lo ha realizzato a Roscoe nel Texas l'azienda tedesca E.ON Climate and Renewables. Si tratta di un complesso di 627 turbine per una potenza totale di 781.5 MW distribuite su circa 40.000 ettari. E' costato poco più di 1 miliardo di dollari che significa circa 1.3 US$ per Watt.

E' importante notare che il lavoro è stato realizzato in soli due anni. Laddove vi siano grandi superfici disponibili e sufficiente ventosità è evidente che la fonte eolica si impone per rese energetiche e ritorno economico dell'investimento.

Sunday, September 27, 2009

Absurd Toilet Paper Consumption

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While environmental issues have made their way in broad sectors of contemporary societies, citizens are seldom ready to take action when it comes to modify their own lifestyles.

It may sound hilarious even to many greenish intellectuals but Toilet Paper (TP) consumption is one of those small issues which have dramatically big effects when taken on a large scale. While in most of the socalled developing countries TP is practically unknown, Western Countries do abuse of TP with women getting obviously the lion's share. There is absolutely no need to waste half a meter TP everytime one goes for a pee, 12cm being more than enough. Such habits turn out to be a burden for sewage disposals, forests and also for the pockets.

Saving even only 10cm per pee, you may save at least half a meter per day...times the number of women in a given Country, you get the incredible length of paper one Nation may save every day.

Thus, I would urge friends and readers:

1) to check a recently published Washington Post article ,
2) deepen the related issues at the interesting Treehugger link ,
3) take action individually.

Tuesday, September 22, 2009

Emissioni di Gas Serra in Tempo di Recessione

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Proprio ieri l' International Energy Agency ha reso nota una previsione di riduzione del 2% dei gas serra per l'anno in corso. La notizia non ci ha certo stupito per due motivi: 1) è ovvio che, in fase di recessione economica e di calo delle attività produttive in buona parte del mondo, ci sia una riduzione delle emissioni inquinanti; 2) oggi inizia il Summit delle Nazioni Unite sul tema in oggetto e dunque un pò di ottimismo e slancio bisognava infonderlo sia tra i convenuti che nell'opinione pubblica. Quindi la previsione IEA è stata data alle agenzie quando la risonanza era assicurata.

Vedremo poi se quelle previsioni saranno rispettate nel bilancio di fine anno e quanto potranno avere inciso anche le politiche di contenimento delle emissioni che molti Paesi hanno adottato, in primis molti Stati degli USA. A volte però le notizie-annuncio rischiano di essere male interpretate soprattutto da chi, e sono in molti, non sa leggere.

Allora, se nel corso del 2009, le emissioni di CO_2 equivalente calano del 2%, ciò significa che ne viene prodotta un pò di meno rispetto all'anno precedente...ma comunque ne viene prodotta tanta e la produzione si accumula in atmosfera. Dunque, in atmosfera, i gas-serra continuano a crescere. Non è che diminuiscono! Semplicemente crescono un pò più lentamente di prima. Quindi cautela. Ora però è giusto aggiungere che di cose positive se ne stanno facendo tante in diverse parti del mondo per transitare ad un'economia post-fossile.

E così vorrei consigliare vivamente la lettura dell' articolo di Lester Brown pubblicato domenica sul Washington Post. Il taglio è ottimista ma è l' ottimismo basato su numeri e fatti concreti di uno che se ne intende e sa quel che dice.

Rimanendo sempre sul tema del cambiamento climatico, non c'è dubbio che la pressione demografica è tra i primissimi fattori di stress per il Pianeta...l'abbiamo detto tante volte. Un contributo apparso sabato su Alternet tratta in modo provocatorio, incisivo e quantitativo il nesso tra crescita demografica ed emissioni clima alteranti: l'interessante articolo di Tara Lohan prende spunto da uno studio fatto dalla London School of Economics.

Sunday, September 20, 2009

The Age of Stupid

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Domani verrà presentato a New York il film-documentario sui cambiamenti climatici di Fanny Armstrong, The Age of Stupid. L'evento ha luogo in concomitanza con il Summit delle Nazioni Unite in preparazione degli incontri di Copenhagen sui cambiamenti climatici del prossimo Dicembre.

Dopodomani, 22 Settembre, il film verrà proiettato via satellite sugli schermi di buona parte del mondo. Era già uscito in prima mondiale a Londra nel mese di Marzo.

Un trailer del film è disponibile su YouTube (ma dice poco).

La Dentista di Siena e il Dentista di Podgorica





E' bello avere denti sani. Per fortuna mi capita di rado di aver bisogno dei dentisti ma, qualche tempo fa, mi si è rotta una otturazione fattami quando avevo 15 o 16 anni. Ho così deciso di farla riparare da una dentista che lavora in uno studio di Montalcino visto che in quel periodo mi trovavo a passare frequentemente di lì. La dentista, originaria di Taiwan, è stata adottata quando era piccolina, portata a Siena dal padre adottivo (Taiwanese) e lì è cresciuta, dunque è da ritenersi professionalmente un prodotto del sistema dell'istruzione italiano. Il suo lavoro è stato a dir poco disastroso: sono dovuto tornare 3 volte in quello studio in quanto per 3 volte, a distanza di qualche giorno l'uno dall'altro, l'otturazione fatta dalla dentista cino-senese si è regolarmente crettata. La giovane signora, peraltro dal musetto simpatico, era anche assai nervosa. Brontolava in continuazione durante le lunghe sedute che hanno occupato 3 interi pomeriggi. Alla fine ha ammesso di non sapere fare l'otturazione e almeno, su mia richiesta, mi ha restituito i soldi.

Ero però al punto di partenza, anzi peggio perchè da lì a qualche giorno un quarto del dente molare inferiore è schiantato a causa dei disastrosi interventi fatti dalla cino-senese. All'indomani sarei dovuto partire per un viaggio in bicicletta in Montenegro.

In quello stesso giorno il caso (altri direbbero la fortuna) ha voluto che io entrassi in contatto con l'assistente di un dentista di Podgorica: ho preso una decisione immediata e perentoria, sarei arrivato in bici nella capitale del Montenegro e sarei andato da lui a farmi rifare il dente. Peraltro non avevo molte alternative visto che il pedalare per due settimane con un dente a pezzi non induce sensazioni piacevoli. E così, dopo aver valicato gli Appennini, esplorato i confini albanesi e scalato alcune bellissime montagne montenegrine, sono sceso nella piana di Podgorica avvolta da un'afa soffocante. L'appuntamento era stabilito per il mattino successivo e la circostanza era curiosa per lo stesso dentista montenegrino. Egli ha capito subito cosa mi era successo e ha notato la qualità dell'intervento che avevo subito precedentemente. Correttamente non ha fatto alcun commento e si è messo a lavorare. Calmo, preciso e sicuro mi ha ricostruito il dente facendo un lavoro da artista. Non solo. Anche il molare adiacente a quello schiantato era stato scheggiato e rovinato dalla cino-senese. Si trattava di un molare anch'esso otturato, come il precedente, 23 o 24 anni fa. Grazie alla traduzione della straordinaria assistente Loreta, il dentista mi ha fatto sapere che l'otturazione di un quarto di secolo prima era ancora ottima ma che anche quel dente andava comunque rifatto. Gli ho chiesto se in serata lui sarebbe stato disponibile a fare il secondo intervento nel qual caso sarei rimasto in città un altro giorno. Ha guardato l'orologio e mi ha chiesto se me la sentivo di proseguire subito. Sì, via il dente via il dolore...in meno di un ora anche il secondo dente era rifatto, bianco perfetto. Mi sono rimesso in mutande e, nel giro di un quarto d'ora, ero di nuovo in bici sulla lunga salita per Cetinje, l'antica capitale del Montenegro. Potevo così proseguire il viaggio da 1000kms nei Balcani.

Tralasciamo la magnifica accoglienza che ho ricevuto nello studio di Podgorica e limitiamoci agli aspetti tecnici, comparativi nell'operato dei due dentisti.

La cino-senese lavora in quattro studi dentistici della Toscana e rilascia ricevute a suo nome per quanto gli studi siano di altro dentista. Visto che la simpatica signora è grandicella pensavo avesse qualche anno di attività alle spalle invece ho successivamente saputo che si era laureata un anno fa. Di per sè la cosa significa poco poichè se una persona ha neuroni efficienti lavora bene anche da neolaureata. E' un errore credere che l'esperienza dipenda dall'età! Se uno è cretino è cretino anche a settanta anni...anzi peggio perchè l'ignoranza si incancrenisce col tempo. E' però incredibile che, senza alcun filtro e senza nessuna selezione, la cino-senese possa essere iscritta all'albo, accedere alla professione e mettere le mani in bocca alla gente. Senza alcuna competenza. Chi le ha dato la laurea? Ella ha impiegato 3 pomeriggi per distruggermi 2 denti. E nemmeno aveva messo uno strato protettivo tra gengiva e amalgama. Naturalmente va detto che non tutti i dentisti italiani sono brocchi, ne ho conosciuti alcuni di bravi (come quello che intervenne sui miei molari 25 anni fa) ed alcuni sono anche miei cari amici.

Il dentista di Podgorica, Dr. Darko, già laureatosi a Belgrado (ho poi saputo che si trattava di uno dei maghi dell'odontoiatria Balcanica) in 2 ore mi ha ricostruito 2 denti e, nel tempo intermedio tra i due interventi, mi ha anche fatto l'igiene orale. Per che somma? Lasciamo stare perchè il confronto diventerebbe anche su questo terreno impietoso. Dico solo che di sicuro, in nave+bici oppure in aereo, conviene andare qualche giorno in Montenegro se si ha bisogno di un dentista. Io ho rischiato e mi è andata molto bene. Nella vita le cose si compensano sempre e, se ti va male la prima volta, ti andrà bene la seconda.

Peraltro son già tanti gli italiani che frequentano gli studi dentistici croati, ungheresi ed anche brasiliani. Tra gli aspetti positivi della globalizzazione c'è anche questo: i beni e i servizi si comprano nel mondo, laddove conviene perchè la qualità è superiore e i prezzi sono inferiori. L'informazione e la globalizzazione possono così spazzare via un sacco di brocchi pseudo-professionisti italiani che non hanno fatto studi seri, dunque incapaci di lavorare e capaci solo di spillare montagne di quattrini.