Thursday, February 26, 2009

Rispunta il Nucleare in Italia...che Noia e quante Balle!

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La Disinformazione dilaga nell'Italietta allo sbando...così si torna a chiacchierare di energia nucleare.
E' un tema che appassiona.

-------- Original Message --------
Subject: Ancora sul nucleare
Date: Thu, 26 Feb 2009 11:44:49 +0100

Gentile Redazione di Radio3Scienza,

ho avuto modo di sentire le interviste che avete fatto, ieri, al docente di impianti nucleari di Pisa e, oggi, al Sig.Testa. Vorrei farvi una proposta: perchè non verificate le informazioni che vengono trasmesse con gran sicumera dagli intervistati e, nel caso di errore, non rettificate il giorno successivo? Non c'è niente di peggio che fare trasmissioni scientifiche nelle quali vengono propalate balle.

1) Il docente pisano, Ing. Walter Ambrosini, afferma che il costo dell'Uranio incide solo per il 5% sul costo finale del KWh. Indi, egli conclude che quand'anche il prezzo dell'Uranio dovesse salire il suo effetto sarebbe scarso. Falso! Quella percentuale è calcolata senza tener conto degli ingenti costi collaterali/ambientali legati all'estrazione e trattamento del minerale. C'è una letteratura in proposito che il docente evidentemente ignora.

Il docente pisano conosce la lezioncina limitatamente agli impianti nucleari ma non va oltre. In particolare non ha mai visto una miniera di uranio. E' probabile che egli esca da Pisa solo per andare a qualche conferenza o fare qualche vacanza organizzata.

2) Chicco Testa invece è un furbacchione...ero presente alla presentazione del suo libretto nell'agosto scorso. Devo dire che mi è anche simpatico perchè è frizzante.

Non ha però la minima idea di cosa sia l'energia in generale e quella nucleare in particolare.
Ha studiato filosofia...nel '68 si muoveva con agilità nel "sociale" meneghino, è tipo da assemblee ma non ha competenze specifiche. Lui è comunque uno che la sa lunga e la sa raccontare bene (infatti è riuscito a far il presidente ENEL). Però, ho visto che di fronte a domande precise, non sa rispondere. Peccato che i giornalisti, generalmente poco istruiti, non gliene facciano mai.

In generale, i giornalisti italiani sono...italiani. Dunque non fanno domande insidiose all'interlocutore di turno bensì tendono a metterlo a proprio agio, ad essere concilianti, compiacenti. L'italiano è tendenzialmente servo ma, per un giornalista, essere servile significa aver sbagliato mestiere. Ci sono eccezioni, anche grandi eccezioni, come è ovvio. Ma la massa è obbediente. Di tutt'altra natura e spessore è il giornalismo anglosassone. I grandi giornalisti della BBC mettono il politico di turno con le spalle al muro. Senza far sconti a nessuno. Naturalmente sono molto preparati...chissà che anche la volitiva Elisabetta Tola non impari il mestiere dai suoi colleghi inglesi.

Trovo poi straordinario che il Testa abbia pubblicato quel libretto. Se in Italia esistesse una seria procedura di recensione (pre pubblicazione) quel libretto sarebbe stato cestinato.

Fare le recensioni ai libri dopo che sono stati pubblicati significa far loro comunque pubblicità anche se non la meritano. Il proliferare di letteratura-spazzatura non è buona cosa. Vanno messi dei filtri a monte per evitare che i sedimenti inquinanti arrivino a valle.

Stamani Testa ha citato ancora quel rapporto IEA (o si riferiva a quello dell'IAEA ?) che dimostrerebbe come "l'energia elettrica di fonte nucleare è la più efficiente e conveniente subito dopo il risparmio energetico che viene al primo posto". Constato che, nella Testa-versione, il fantomatico rapporto sarebbe nel frattempo cambiato: ora il nucleare sarebbe al secondo posto e non più al primo, come egli sosteneva ad agosto.

Sono contento che abbia ora accettato di collocare il risparmio energetico al primo posto: la discussione agostana un pochino gli è servita.

Dove è però la dimostrazione a cui fa riferimento ? Qual'è il rapporto IEA (o IAEA ?) che "tutti accettano" e che dimostrerebbe il quasi-primato del nucleare in termini di convenienza ?

Potete verificare se quel che dice il Testa è vero o se si tratta di una delle sue consuete, simpatiche balle ?

Egli ha ripetuto stamani di "avere investito dei soldi con amici nel settore delle energie rinnovabili" (nell'idroelettrico, vi aggiungo io). Potete chiedergli quanto è disposto ad investire DI TASCA SUA nella costruzione di centrali nucleari?

Grazie e Cordiali saluti
Marco Zoli

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-------- Original Message --------
Subject: Porro e il Nucleare
Date: Wed, 25 Feb 2009 22:14:36 +0100

Gentile Sig. Porro (Vice Direttore de Il Giornale),

ho sentito stamani a PrimaPagina - Radio3 i suoi commenti sul tema "Il nucleare". Credo che lei sia in buona fede ma è un fatto che lei non ha le cognizioni di base per avere un'opinione fondata su di un tema così complesso. Nè, tantomeno, lei può fare Informazione in proposito.
Rispondendo ad un ascoltatore che faceva riferimento al problema delle scorte di "uranio", lei è stato sincero...ha detto che non aveva sentito proporre la questione come centrale. Per sua informazione le giro il link ad un mio articolo del maggio scorso che affronta alcuni dei problemi legati all'opzione nucleare

http://marcozoli.blogspot.com/2008/05/nucleare.html

Rispetto ad allora la potenza installata nel mondo è rimasta circa immutata...anzi, la stessa World Nuclear Association ci informa onestamente che ci sono tre reattori di meno operanti.

Io le ho sentito dire, tra le altre cose, che "tutto il mondo sta costruendo centrali nucleari". Si tratta evidentemente di una balla colossale. Caro Porro, perchè parla?

Se avrò tempo commenterò nei prossimi giorni l'accordo italo-francese...ma non ne vale nemmeno molto la pena perchè è evidente che si tratta sostanzialmente di un annuncio mirante a dar fiato all'azienda AREVA (che non sa più dove sbattere la testa) con contropartite per ENEL in Francia. Si figuri che se le centrali di cui si ciancia dovessero veramente essere realizzate
la loro potenza complessiva sarebbe meno di 1 / 12 della potenza elettrica già installata oggi in Italia. Inoltre, se funzionassero con continuità, esse andrebbero a coprire non più di 1 / 30 del fabbisogno energetico nazionale. Lo sapeva? Sono stato anche molto generoso nella stima...e ciò varrebbe a partire forse dal 2022! Quella percentuale può essere invece facilmente risparmiata, da quasi subito, mediante misure di efficienza energetica. Spendendo inoltre una cifra irrisoria rispetto a tutti i quattrini che si spenderebbero per fare quelle 4 centrali. E si tratterebbe di soldi pubblici perchè è molto difficile che un privato investa oggi di suo nel nucleare senza sapere se e quando quei quattrini gli frutteranno. Nel mondo, a cui lei si riferisce senza conoscerlo, le centrali nucleari le fanno i governi con le aziende da loro, de facto, controllate.

Chiunque sappia contare capisce che il famoso "accordo italo-francese" non serve affatto a risolvere il problema energetico italiano. Chiunque abbia sale in zucca sa che le finalità sono ben altre.

Caro Porro, perchè non si mette a studiare la questione (per 10 ore al giorno, tutti i giorni, per alcuni mesi almeno) prima di voler dire la sua a tutti i costi? Secondo me lei è un impulsivo.

Cari saluti
Marco Zoli

Monday, February 23, 2009

Un Design amico del Pianeta

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E' appena finita a San Francisco la Conferenza CompostModern 09 : ha riunito, come oramai ogni anno, i Designers che si occupano dell'intero ciclo di vita dei prodotti che disegnano, dunque della loro sostenibilità ambientale.

Pam Dorr e John Bielenberg hanno presentato i loro progetti di case che costano US$ 20.000

http://www.youtube.com/watch?v=-4KGtBIAXds

La proposta è di un certo interesse negli USA sconvolti dalla vicenda dei mutui-capestro.

Dopo essersi trasferita in Alabama, Pam Dorr si è data l'obiettivo di fare avere una casa anche ai tanti cittadini (quasi sempre neri) delle contee povere. Ha così lanciato il suo programma di Design sociale e ambientalmente consapevole. La bella storia in

http://www.youtube.com/watch?v=MkQiv5kxxJ8&NR=1

http://www.youtube.com/watch?v=bTSC2-PoRLY&feature=related

Friday, February 20, 2009

Economic Stimulus Bill....gli USA sulla strada giusta

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Il 17 Febbraio, il Presidente USA ha firmato il piano di incentivi economici per US$ 787 miliardi, convertendo in legge l' American Recovery and Reinvestment Act
( http://www.opencongress.org/bill/111-h1/show ).

E' stato un piacere seguire la cerimonia, informale e pragmatica come è nello stile US, svoltasi al Denver Museum of Nature and Science, in Colorado.

A Denver, Obama aveva accettato la nomina Democratica a Presidente nell' Agosto scorso e sul tetto di quel Museo l'azienda Namastè Solar aveva installato un impianto fotovoltaico di cui si possono monitorare le prestazioni interattive al link

http://www.dmns.org/main/images/flash/SolarArray.html

Namastè Solar, fondata a Boulder (Colorado) dal simpatico e competente Blake Jones, è cresciuta da 3 a 55 dipendenti in tre anni e, dal 2005, ha installato 3.5MW di pannelli FV. Per inciso vorrei dire che a Boulder c'è parecchia gente tosta...negli angoli più remoti del mondo è possibile incontrare qualche visionario che viene da lì.

Il fatto che il discorso di Obama sia stato introdotto proprio dal Blake Jones, fringuello in maglioncino, non è certo casuale: la scelta cerimoniale rivela la grande attenzione che la nuova Amministrazione USA ha deciso di dare alle Green Industries, operanti nei settori delle energie rinnovabili, innanzitutto nelle energie solari.

Secondo la Solar Energy Industries Association, il piano economico firmato a Denver dovrebbe produrre per le aziende del solare USA : a) circa 60.000 posti di lavoro nel 2009, b) circa 110.000 posti di lavoro nei due anni a seguire. Mr. Jones prevede di aumentare i suoi dipendenti del 40% nello stesso lasso di tempo. Avrebbe dovuto licenziarne, senza Stimulus Bill, visto l'andazzo economico generale.

La presentazione del piano di sviluppo fatta dal Presidente USA è stata chiara e di alto livello. Il sito http://www.recovery.gov/ è stato creato per seguire le procedure e le modalità di spesa dei quattrini stanziati. Due parole, sottolineate da Obama, appaiono nel sito e sembrano caratterizzare la pratica politica USA: Transparency and Accountability.

Per la seconda non saprei trovare la traduzione diretta in italiano. Non esiste l' Accountability nelle vicende italiche.

Intanto, in questi mesi, mi arrivavano notizie che gli italo-politicanti, servi del cancerogeno vaticano, si eccitavano attorno ad una ragazza in coma da anni...meglio girarsi da un'altra parte.


Tuesday, February 17, 2009

Quanto CO2 si produce bruciando 1 metro cubo di metano ?

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Gentile Direttore di Greenreport,

riferendomi all' interessante articolo sul "gas flaring" praticato nel Delta del Niger
da diverse compagnie petrolifere, firmato dagli
Amici della Terra sulla vostra newsletter del 12 gennaio 2009 (posso leggerlo
solo ora), vorrei farvi notare che bruciando 70 milioni di metri cubi di
gas naturale è impossibile che vengano emessi 70 milioni di ton di diossido di carbonio.

Il gas naturale è composto in gran parte da metano: ciò implicherebbe
che la combustione di 1 metro cubo di metano produce circa 1 ton di CO_2.
Ma la chimica elementare insegna che bruciando 1 mole di metano si ottiene 1 mole di
CO_2. Inoltre il contenuto energetico di 1 metro cubo di CH_4, alle
pressioni di esercizio, è di circa 11KWh dunque, facendo due
semplici conticini, si trova rapidamente che 1metro cubo di CH_4 consegna in
combustione circa 2kg di CO_2....e non 1000kg.

Se fosse vero il dato da voi pubblicato saremmo fritti da un pezzo!

Vi leggo comunque con piacere

Marco Zoli

Tuesday, February 10, 2009

Un Biocombustibile che sembra proprio buono

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Qualche tempo fa riportavo notizie relative ai primi voli aerei sperimentali alimentati da biocombustibile estratto da Jatropha curcas, una Euphorbiacea dai frutti non commestibili che cresce in zone tropicali anche molto aride.

Ora, due grandi compagnie indiane, Mission NewEnergy e Bharat Petroleum, annunciano la costruzione di diverse raffinerie di biodiesel ottenuto da olio di Jatropha. Entro 8 anni l' India dovrebbe infatti produrre da fonte vegetale, secondo programmi, il 20% di tutto il carburante che usa.

http://www.treehugger.com/files/2009/02/10-new-biodiesel-refineries-india-bharat-renewable-energy.php

La produzione di biodiesel non deve però sottrarre terra a colture destinate alla produzione di cibo e non deve provenire da piante ad uso alimentare. La Jatropha dunque sembra molto utile.
Inoltra la pianta, in fase di crescita, è in grado di assorbire circa 15 ton CO_2 per ettaro per anno. Ciò equivale sostanzialmente alle emissioni di CO_2 prodotte dalla combustione di biodiesel generato dal suo olio.

In Brasile, nello stato di Tocantins, è già in corso da qualche tempo la produzione di biodiesel da Jatropha.