Thursday, November 18, 2010

Case e Alimentazione...Osservazioni su Stili di Vita Diffusi

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Questo blog non è stato aggiornato per oltre quattro mesi.  Il lungo periodo di pausa è dovuto al fatto che ho avuto molto lavoro da svolgere, l'estate è stata densa di impegni che si sono sommati alle mie usuali attività tant'è che ho persino dovuto rinunciare al mio consueto giro cicloturistico di settembre. Ciò nonostante le mie condizioni di forma  sono decisamente buone ed ora, appena uscito da una bella sauna, torno a comporre qualche pensiero. Anche per soddisfare le tante lettrici che, un pò deluse ed un pò preoccupate, in queste settimane mi hanno scritto.

Diversi mesi fa chiesi ad un bravo amico falegname di aiutarmi a fare un lavoretto di ristrutturazione.  Non avevo tempo nè voglia di far tutto da me e così, essendo peraltro necessario  il contributo di un muratore, il falegname mi presentò il suo amico Nicola. Nicola mi raccontò di aver partecipato al restauro del Duomo di Siena e si mise all'opera coadiuvato dal genero Enzo ma già il primo giorno mi accorsi che si trattava di due brocchi. Non sapevano fare il loro mestiere. Presto Nicola gettò la spugna e chiese al fratello Giuseppe  di sostituirlo. Il buon Giuseppe (che mi si presentò come ex capo cantiere del famoso costruttore Impregilo)  intervenne aiutato dal  simpatico figlio Michele ma, dopo un discreto avvio, i due rimediarono errori clamorosi.  A malincuore dovetti liquidarli.
L'imbarazzato falegname mi presentò dunque un suo altro amico muratore, Marco di Collalto (Sinalunga, Siena) che venne in visita: affacciandosi su di una cisterna in giardino ebbe l'accortezza di dire che "vi avrebbe rinchiuso dentro un albanese e lo avrebbe lasciato a marcire lì". Il buon Marco, toscano democratico, fu liquidato all'istante e successivamente affidai  il lavoro da fare in cisterna a due bravi ragazzi pugliesi che, ironia della sorte assieme ad un albanese, fecero finalmente bene.

Potrei dilungarmi a raccontare per filo e per segno i fatti che comprovano la generale inettitudine della maggiore parte degli artigiani da me conosciuti nel tempo (e andrebbero aggiunte le varie ditte fornitrici di materiali che brillano per la loro efficienza). Sarebbe però esercizio noioso oltrechè inutile. Si sente dire spesso che "gli italiani sono creativi". Penso ci si riferisca a delle eccezioni.
E' invece utile, in relazione ai temi trattati in questo blog, fare alcune osservazioni basate sull'esperienza diretta accumulata negli anni:

1)  le case degli italiani (tanto per limitarci a questa parte di mondo ma le stesse considerazioni valgono anche altrove) fanno generalmente pena perchè coloro che le abitano, che le progettano e che le costruiscono non hanno alcuna cultura dell' abitare. Ci sono eccezioni ma questa è la norma.

2) In case costruite male si vive male. Una buona parte dei problemi sanitari degli italiani deriva dal fatto che essi vivono in case malsane, piene di veleni e prive di luce naturale.  Senza luce naturale il cervello non funziona ergo deve esistere una correlazione tra il tasso di stupidità di massa e la qualità dei luoghi dell'abitare di massa. Moltissimi nuovi appartamenti hanno bagni senza finestre.  Capisco che farla con vista sul bosco sia privilegio riservato a pochissimi ma non capisco come si possa defecare bene in ambienti privi di luce naturale. E' una limitazione tremenda. In compenso le case standard pullulano di porte che, oltre a rubare diversi metri quadri altrimenti utili, sono sintomo di chiusura mentale.

3) Il settore residenziale assorbe circa il 30% dei consumi nazionali di energia elettrica lorda e circa il 30% dei consumi energetici complessivi.  La costruzione e la gestione delle case è settore chiave che richiede drastici interventi onde poter ridurre la spesa energetica complessiva e il carico di emissioni inquinanti in atmosfera.


I vari Nicola, Giuseppe e colleghi credono che il cemento sia ottimo materiale da costruzione e, se non vengono bloccati, lo infilano ovunque possono.  Val la pena ricordare che la produzione di cemento è una delle maggiori cause di emissioni antropogeniche di CO_2. Il contributo dell'industria del cemento alla produzione globale di gas serra è stimato nell'ordine del 5%, dunque assai rilevante.  Inoltre le case costruite col cemento sono gelide d'inverno e soffocanti d'estate dunque sono pessime e richiedono ulteriori costi energetici.  Il giovane Michele mi disse un giorno con orgoglio che "a casa sua aveva l'aria condizionata". Ammetteva dunque di vivere in una casa-colabrodo ma non se ne rendeva conto. Gli spiegai che il condizionatore in realtà scalda anzichè rinfrescare. Non lo aveva mai sentito dire. Il sintomo di un'edilizia fallimentare era per lui sintomo di benessere acquisito. Peraltro anche tante persone presunte colte credono che il condizionatore d'aria serva a far fresco e lo usano in casa e in ufficio. L'ignoranza di massa è talmente sconfinata da risultare persino buffa.

E' poi interessante notare come tutti questi omoni che lì per lì sembrano fortissimi dopo un pò si rivelino debolissimi.  Cosa hanno  in comune queste persone che formano uno spaccato dell'Italia reale?

a) Sono tutti imbottiti di farmaci, anche i giovanissimi; come minimo sono stati operati all'ulcera o hanno il diabete. Pesano sul sistema sanitario regionale e nazionale e dunque anche su di me.  Non vedo perchè io deva pagare contributi fissi e salati a tale sistema di cui peraltro non usufruisco mai visto che il mio ultimo ingresso in una farmacia italiana risale al 1995 e fu per sbaglio.

b) Sono drogati di sigarette, passano una frazione significativa del tempo di lavoro fumando e buttano le cicche per terra; è giusto educarli.

c) Passano diverse ore delle loro giornate, anche non lavorative, seduti in automobili sfavillanti. Spendono per esse diversi quattrini e bruciano fiumi di carburante. Giuseppe venne a trovarmi una domenica mattina verso le 12: si era alzato alle sei ed aveva già fatto 700kms in moto, dal Tirreno all'Atlantico, con un gruppo di amici. Mi disse con un lampo di orgoglio che lui era il capogruppo!

d) Non leggono mai un libro e conducono vite noiose  basate sulla routine.

e) Si alimentano in modo orrendo...al mattino non fanno colazione o, se la fanno, ingurgitano biscotti, marmellatine e robaccia dolce. C'è chi mangia fette biscottate e beve latte a lunga conservazione. Il bongiorno si vede dal mattino. A metà mattinata la loro produttività lavorativa crolla...appena fa caldo cominciano a sudare e a lamentarsi...a mezzogiorno smettono di lavorare ed ingurgitano pasta unta, carne e salumi...alle quattro del pomeriggio sono sfiniti. Si dice che "gli Italiani mangiano bene, seguono la dieta mediterranea". Che infatti non esiste.

f) Alla sera si sbattono davanti al televisore. A 50 anni sono finiti.

E' evidente, mi è evidente da anni, che le grandi questioni energetiche del nostro tempo non troveranno soluzioni positive fintantochè non muteranno radicalmente gli stili di vita individuali dominanti in Italia e tante parti del mondo.  Le questioni ambientali sono, in questo senso, una conseguenza dell'assenza di cultura di massa. Tornerò presto con esempi concreti su questo nesso.

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