Friday, November 19, 2010

Tartufo, Burro, Parmigiano e Soya GM

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E' in corso a San Giovanni d'Asso la consueta manifestazione di Novembre che celebra il prezioso tubero della zona, il tartufo, soprattutto quello bianco. Sabato scorso ho partecipato ad un interessante incontro-conferenza che aveva per oratori il colto Direttore del museo del tartufo, il dinamico tartufaio e giudice sensoriale Pinarello ed il famoso eno-gastronomo Angelini, esperto di analisi sensoriale.

Premetto che non spenderei mai 1€ per comprare 1grammo di tartufo il cui potere nutrizionale è pressochè nullo. Preferisco la rucola selvatica e il timo ma il tubero mi risulta affascinante da un punto di vista botanico.  Per questo ho partecipato. Attorno al suo aroma si è creato un bel business e, se costa uno sproposito, è anche perchè ci son tanti fessacchiotti contenti di pagare tanto anche solo per qualche decina di grammi con cui condire un crostino o un uovo. Poi, dopo aver toccato il cielo con un dito, tornano a mangiarsi le patatine fritte e alla consueta alimentazione basata su pasta e carne.

Ho ascoltato con attenzione il simpatico e affabile enogastronomo. Provo ammirazione per questi signori che riescono a sentire il profumo di carciofo nell'olio e quello di mirtillo nel vino. Trovo straordinaria la quantità di aggettivi che riescono a sfoderare per descrivere cose in fondo banali. Sabato scorso ho imparato che il tartufo bianco verrebbe esaltato dall'abbinamento col burro o col parmigiano (mentre il nero si accompagna all'olio di oliva). Ho fatto però notare all'enogastronomo che bisognerebbe far attenzione nel consumare burro e parmigiano per due motivi:

a) il burro industriale contiene generalmente significative quantità di PCB e la cosa è particolarmente preoccupante  in Italia.

b) il parmigiano è generalmente prodotto (fanno eccezione alcuni, pochi produttori) con latte di mucche alimentate con soya proveniente dal SudAmerica, dunque  geneticamente manipolata (GM). La cosa è arcinota.

Il gentile enogastronomo,

  a) non sapeva cosa fossero i PCB,
  b) mi ha chiesto se la soya GM finisse nel latte !

E' impressionante il livello di ignoranza scientifica di massa ed anche di coloro dotati di olfatto straordinario.

Mentre crescono le prove scientifiche della presenza di DNA proveniente da soya GM nei tessuti di animali che la mangiano, è evidente che su questioni tanto delicate andrebbero perlomeno adottati principi di precauzione, dunque andrebbe evitato l'acquisto di tutte le porcherie alimentari che possono contenere soya o mais GM. Anche perchè non se ne conosce l'impatto.
Se per gustare bene il tartufo bianco si finisce con l'ingerire del veleno, mi sembra consigliabile rinunciare al tubero e optare per la rucola selvatica. Si risparmia due volte e ci si mantiene fringuelli. Meglio semmai il tartufo nero che costa di meno e si può abbinare ad un sano olio.

A proposito di soya GM, invito lettrici, lettori e l'enogastronomo a guardarsi, qui di seguito, il bellissimo documentario sulla storia della Monsanto. Chi non fosse già al corrente impara anche cosa sono i PCB.  Buona visione.

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